La villa sorge nelle campagne alla periferia ovest di Lamén, in località chiamata “La Riva”, per la presenza di un ripido declivio del terreno. Fu costruita nella seconda metà del Seicento dalla nobile famiglia Salce, dopo che Giuseppe Salce, nel 1643, ereditò i beni dell’ultimo discendente della nobile famiglia Ronceno.
La residenza padronale, articolata su tre piani, costituisce la parte centrale e più antica dell’edificio: il timpano con occhio centrale è affiancato da due massicci camini e presenta, al di sotto, una trifora con tre finestre ad arco; sotto la finestra centrale è simulato un poggiolo coi pilastrini appiattiti e modellati nell’intonaco; al piano nobile la porta-finestra centrale si apre su un balcone con balaustra in pietra.
Al corpo centrale vennero aggiunte, in seguito, le due ali e, infine, verso la fine dell’Ottocento, la casa colonica, verso ovest che, sulla sua facciata sud, al primo piano, presenta due ovali affrescati, raffiguranti Gesù Cristo e San Giovanni Battista.
L’ingresso al giardino della villa, esposto a sud, con terrazzamenti in pietra, avveniva da un cancelletto in ferro battuto a maglia, forse opera del Maestro Carlo Rizzarda.
(VILLA SALCE: il cancello in ferro battuto – foto di Mauro Zanella)
Villa Salce passò di proprietà alla famiglia Mantelli e recentemente alla famiglia Marcon, per cui il complesso è noto come Villa Salce – Mantelli – Marcon; la casa colonica fu invece abitata in tempi più recenti dalle famiglie De Martini, Giacometti e Boschet ed è attualmente di proprietà della famiglia Giacometti.
I suggestivi ambienti interni (vedi scheda) non sono visitabili.
Per saperne di più
Mauro Zanella, Un viaggio nella storia di Lamen, Gruppo DBS-SMAA, Seren del Grappa (BL), 2019, 44 – 46.
Scheda dell’Istituto Regionale Ville Venete (IRVV)