Il primo documento in cui è citata questa chiesa risale al 1538; la data 1486, scolpita sull’architrave dell’ingresso principale, si riferisce all’anno della ristrutturazione e ampliamento dell’edificio sacro; sull’origine della chiesa non ci sono dati certi, anche se la sua fondazione è stata attribuita al XIII secolo; in assenza di altri elementi, è proprio la dedicazione a San Tiziano, vescovo di Oderzo e patrono della diocesi di Ceneda (Vittorio Veneto), che potrebbe suggerire una fondazione avvenuta nel periodo in cui il territorio di Sospirolo, in destra Cordevole, fu soggetto al dominio dei da Camino (la località Camino è una frazione di Oderzo), cioè dai primi decenni del XIII secolo fino al XIV secolo. La festa patronale cade il 16 gennaio.
Entrando a destra, sulla parete, c’è un affresco dell’Ultima cena, datato 1497, attribuito al pittore bellunese Iseppo da Cividal (Belluno), come desunto dalle iscrizioni con fregio dell’affresco sulla parete sinistra.
(SAN TIZIANO DI OREGNE – Iseppo da Cididal, Ultima cena – Foto Archivio Diocesano Belluno-Feltre)
Altri affreschi, di autori anonimi, rappresentano un santo cavaliere (parete destra, adiacente alla porta minore), San Sebastiano e San Bernardino da Siena (parete di sinistra), un santo apostolo (parete di destra adiacente alla porta maggiore) e angeli (speculari, a fianco dell’altare).
La pala dell’altare, di autore anonimo (XVII sec., databile fra 1609 e 1611) rappresenta San Tiziano vescovo, seduto in trono, fra i pievani locali Antonio Longo (1596 – 1609), a destra in basso, e Andrea Aviani (1609 – 1630), a sinistra in basso; in alto vennero aggiunti la Vergine e San Francesco d’Assisi e Sant’Antonio da Padova. Sul basamento dell’altare sono intagliati gli stemmi del vescovo Giovanni Francesco Bembo (1693 – 1720), a sinistra, e del pievano Giovanni Battista Casotti (1673 – 1707), a destra.
Esposto sotto l’arcata trionfale c’è un crocifisso ligneo (XVI sec.), dipinto, di anonimo autore di possibile scuola padovano – lagunare. A fianco dell’altare è esposta una croce astile (XVIII sec.).
Per saperne di più
Flavio Vizzuti, Le chiese dell’antica Pieve di Sospirolo, Tipografia Piave, Belluno, 1998, 150-167.